Racconto / 16 Novembre 2017

Bella notizia: arrivano in aiuto gli Artieri di Torino….

…che non sono un corpo speciale  di protezione civile, ma l’associazione di un gruppo di architetti con cui si collabora a partire dal WorkShop dello scorso anno.

Arriverà una squadra di quattro di loro per aiutarci nell’ultima settimana, capitanati da Valeria Bruni, la nostra architetta.

Obiettivo: aiutarci con grinta in tutti i ritocchi e dettagli dell’ultima ora: della pittura, dell’arredo, della decorazione, dell’organizzazione dell’evento.

associazione Artieri

Artieri lavora per lo sviluppo di modelli di intervento applicabili alle carceri italiane e in generale ai contesti di scarsità, dove per riqualificare gli ambienti e disponendo di risorse scarse, il progetto può essere determinante. Si tratta quindi di progettare, insieme alle architetture, anche i processi per la loro realizzazione.

L’obiettivo è quello di supportare gli abitanti dei diversi contesti nella gestione e attivazione dei processi di autodeterminazione dei propri ambienti di vita, intendendo la figura dell’architetto un po’ come quella del mediatore o, come ci piace di più, dell’esperto socievole.

Tra il 2015 e il 2016 l’associazione ha realizzato 2 interventi di riqualificazione lavorando insieme a detenuti, agenti e dipendenti della direzione penitenziaria della C.C. Lorusso e Cutugno di Torino (lo Spazio incontri, destinato all’incontro dei detenuti con figli minori di dieci anni con le famiglie e l’Area delle tartarughe luogo dedicato al relax del personale del penitenziario).

Il progetto architettonico è inteso dall’associazione come strumento ridistributivo di diritti e risorse, necessario soprattutto per tutti quegli ambiti che sono normalmente esclusi dai contenuti dell’architettura e dell’urbanistica.