Il progetto
Dicembre 2017: UN PROGETTO DINAMICO
Così scrivevamo un anno fa (dicembre 2016)
La reclusione è e resta fisica; ma si può provare, insieme, a umanizzare gli spazi della pena, a immaginare un’esperienza di cambiamento che li renda migliori?
Poiché il carcere, inteso nella sua materialità come contenitore fisico, è spesso di per sé ostacolo al cambiamento delle persone, alla loro riabilitazione, diventa necessario ripensare lo spazio fisico, associarlo a una dimensione dinamica di mutamento positivo.
Abitare Ristretti nasce con l’intento di umanizzare gli spazi della Rotonda Tre della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova, offrendo a chi li occupa la possibilità di ampliare attenzione, esperienze, consapevolezza. Ma nasce anche da un’esigenza concreta e pressante di ingrandire gli spazi per il lavoro delle persone detenute.
Ascolto, integrazione, partecipazione, condivisione: questi i quattro pilastri su cui provare a promuovere un cambiamento degli spazi del carcere, spazi che vogliono incoraggiare una dignità dell’architettura diversa, una qualità della vita migliore creando nuovi percorsi grazie alla collaborazione di studenti, docenti, architetti, aziende, associazioni, università ed enti locali, a loro volta coinvolti e invitati a partecipare alla vita del carcere, per entrare in empatia con chi abita quotidianamente questi spazi ristretti.
Un percorso complesso ed empirico. Un progetto che nasce come progetto didattico e diviene motore concreto del cambiamento.
Oggi, dicembre 2017, abbiamo presentato la parte realizzata, e cominciato ad abbinare alla parola ‘progetto’ un nuovo aggettivo: ‘dinamico’.
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